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San Cristoforo di Lammari (812)

 

La chiesa fu costruita da prete Benedetto nell' 812. 

In origine la chiesa era a navata unica e nel X° secolo, vennero aggiunte le due navate laterali.

Nell'Estimo del 1260 non se ne fa menzione perchè probabilmente non dava una rendita. In un documento  del 1338 viene citata come cappella.

Ulteriori modifiche e trasformazioni vennero fatte  nei sec. XI° e XVI°. In seguito sono state intonacate le pareti interne, chiuse le monofore e fatto un "occhio", veramente brutto, sulla facciata.

Nel 1538 vennero aperte due finestre, in seguito tamponate, sulla facciata. Nel XVIII° secolo è stata ricostruita la cella campanaria.

Un restauro fatto negli anni Trenta ha cercato di rimuovere gli elementi contrastanti con l'origine medioevale della chiesa.

L'abside è semicircolare ed è costruito con conci che si alternano in filari bassi e alti; si notano anche le cavità che un tempo contenevano le decorazioni in ceramica.

Nell'interno era presente una tela del Quattrocento raffigurante una Madonna col Bambino fra i santi Jacopo e Cristoforo, attribuita da alcuni a Michelangelo di Pietro da Lucca e al Biduino da altri.

Il campanile, innalzato nel 1792, è costruito con pietre squadrate nella prima metà ed in cotto nella metà terminale.

Nel 1969 è stata impermeabilizzata l'abside, risistemato il tetto e le fondazioni della parete nord.

 

 


(1910)


Abside con archetti


 

  Ponticello visto da nord

 


 

Particolare della facciata

 

 

 

 

       Monofora nel lato nord

 

Sotto e sopra: particolari della facciata

 

Mensole della facciata

Mensole lato sud

Alcune mensole del lato nord

 

Maria Paola Petrini ci ha mandato una foto dove si vede il rudere che ospitava un convento di Benedettini e sulla destra una parte della chiesa di San Cristoforo.

Maria Paola ricorda di aver visto sul muro del rudere la scritta "ORA ET LABORA" di color rosso con sotto il disegno di due mani giunte.

 

 

Si racconta che durante la seconda guerra mondiale (circa 1942) il paese di Lammari dovesse dare allo stato, impegnato nella raccolta di metalli vari, le due campane della chiesa di  S.Cristoforo, che erano di modeste dimensioni. Il paese di Tofori invece doveva dare una delle due grosse campane. La conseguenza sarebbe stata l'impossibilità di S.Cristoforo di suonare le campane e di Tofori di fare il "doppio". Fu così che Tofori scambiò una delle sue campane con le 2 di S.Cristoforo in modo da poter continuare a suonare il "doppio". Anni dopo le campane furono comunque restituite alla chiesa di S.Cristoforo

Bibliografia