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Lo Spedale sant'Antonio di Camigliano

Hospitale Sancti Antony, Camigliano de Subgromineo

 

a cura di Piero Tambellini   con la preziosa collaborazione del prof. Nicola Laganà per la traduzione delle pergamene

 

Premessa

Ho sentito parlare dello Spedale Sant' Antonio qualche anno fa e mi ha, da subito, incuriosito il fatto che non fosse ancora conosciuta l'ubicazione. Quest'anno ho deciso di sacrificare qualche giorno di ferie per trovare qualche notizia in più sullo Spedale e ho avuto la fortuna di visionare documenti  interessanti, grazie anche alla disponibilità del personale degli archivi e delle biblioteche.

La maggior parte delle notizie sono state trovate all'Archivio di Stato di Lucca, altre ed in particolare per le  famiglie Boccella e Cagnoli alla Biblioteca Statale di Lucca. (BSLu Baroni Notizie Genealogiche )

 

Note storiche:

 

Lo Spedale Sant' Antonio di Camigliano fu fondato da Luigi (Luiso-Luviso) BOCCELLA figlio di Giovanni e nipote di Jacopo Boccella.

Per ora, non conosco l'anno di fondazione dello Spedale, ma su una pergamena  del 1366 si trova scritto che lo Spedale fu edificato per il vescovo Guglielmo II (26/01/1330 - 8/04/1349) dell'ordine dei Domenicani.

Il vescovo Gugliemo II fu mandato a Lucca da papa Giovanni XXII; il precedente vescovo fu un domenicano scismatico (fr. Rocchigiano Tadolini) fatto eleggere da Castruccio Castracani.

Nel 1348 ci fu un'epidemia di peste per cui si potrebbe anche ipotizzare il 1348-49 come anno di costruzione dello Spedale. Gli anziani di Camigliano raccontano dell'esistenza di un cimitero (tramandata oralmente da generazioni) dietro la Villa Torrigiani e quindi nelle vicinanze della chiesa e dello Spedale.

In un' altra pergamena del 1367, sempre dell'archivio di Stato, si trova un placito del vescovo Berengario II (21/10/1349 - 14/01/1368) che conferma la proprietà del convento dei Domenicani di San Romano sullo Spedale Sant'Antonio di Camigliano.

Nel 1367 il Rettore dello Spedale, Nicolao Vitalasci rinuncia alla propria carica.

Nel libro "Lucca sacra", l'autore G.Barsotti afferma che dello Spedale se ne ha notizia dal 1365 e che nel 1406 fu trasportato a Lucca, nella parrocchia di Sant'Alessandro.

Non so dove il Barsotti abbia preso la notizia però potrebbe anche spiegare perché lo Spedale di Camigliano venisse chiamato anche di Sant'Alessandro.
Il vescovo di Lucca Nicolao Sandonnino da mandato, nel giorno 7 Settembre 1493, a prete Antonio rettore della chiesa di San Pietro in Cortina di Lucca, di dare possesso a Luigi di Iacopo Boccella il Rettorato dell'Ospedale di Sant'Antonio di Camigliano, detto di Sant' Alessandro di Lucca, i cui proventi sono di 20 fiorini all'anno. Questo atto venne fatto in seguito alla rinuncia  fatta da Garzone di Giovanni Garzoni di Lucca. 

Luigi Boccella cede la carica di Rettore dello Spedale a Giuseppe Cagnoli tra il 24/05/1516 e il 18/05/1520.

Luigi  Boccella concede a livello a Giuseppe Cagnoli  e ai figli fino alla 4° generazione, una casa con orto, curia?, pozzo, colombaia e alcuni pezzi di terra con alberi e orti confinanti con i beni di Bernardino del Massaio. Quando Luigi concede il livello, Giuseppe aveva già preso in moglie Caterina Boccella, sorella di Luigi, dalla quale, nel 1511, ebbe il figlio Francesco.

Nell'anno1520 (prima del 18 Maggio) lo Spedale passò sotto quello di San Luca in seguito ad una lettera  del vescovo che aveva l'obbiettivo di dare una direzione unica ai molti spedali sparsi nella diocesi. Il rettore dello Spedale di San Luca era Giovanni Bernardini.

Nonostante che lo Spedale Sant'Antonio passasse sotto quello di S.Luca, mantenne, forse, il patronato dei frati domenicani di S.Romano fino al 1566.

L'idea di riunire gli spedaletti della campagna lucchese nacque una trentina di anni prima del 1520, come si legge da una lettera del 28 Maggio 1479 diretta al Cardinale Jacopo Ammannati (vedi doc. n°8)

Una Bolla del 18 Maggio 1520, con il suggello del cardinale Giulio De' Medici, elenca i 19 Spedali uniti a quello di San Luca e tra questi figura quello di Sant' Antonio di Camigliano, sotto il Patronato dei frati di San Romano e di Giuseppe Cagnoli. (AS.Lu Spedale S.Luca, filza 5). In virtù di quella Bolla, i rettori e i governatori degli spedali, mantennero i lori incarichi "a vita " e poterono godere della metà delle rendite delle loro istituzioni.

Nel 1555 il parroco della chiesa San Michele di Camigliano risulta essere Giusfredo Cagnoli e un Francesco Cagnoli risulta essere amministratore di beni della chiesa.(Arch.Arc.)

Inoltre, come risulta dal martilogio sottostante, nel 1547 gli eredi di Giuseppe Cagnoli sono registrati nell'elenco dei renditori.

In quel periodo (1530 circa) un certo Gerardo Cagnoli risulta essere priore del monastero di San Frediano.

Nel 1610 lo Spedale risulta non essere più attivo.

Quale santo di nome  Antonio ?

 

Tra i santi di nome Antonio troviamo Sant'Antonio da Padova e Sant'Antonio abate. Il culto del primo, frate francescano portoghese morto nel 1231, si diffuse soprattutto dopo la Controriforma (+/- 1563 - 1600) e quindi dopo la fondazione dello Spedale.

Di Sant'Antonio abate (eremita egiziano morto il 17 Gennaio del 357 e considerato il fondatore del monachesimo cristiano) si dice che fosse un bravo taumaturgo, in grado di debellare malattie terribili. Il suo nome è legato soprattutto  al "fuoco di Sant'Antonio", nome volgare di due malattie: l'herpes zoster, causato da un virus e l'ergotismo causato da un fungo delle graminacee. In entrambe le malattie i sintomi sono gli eritemi e le vescicole. Nel sec. XI° un nobile di nome Gaston de Valloire, dopo la guarigione del figlio dal fuoco di Sant'Antonio, decise di fondare uno spedale ed una confraternita chiamata comunemente degli Antoniani. La cura usata per tale malattia era l'applicazione del grasso di maiale. Gli Antoniani ebbero il privilegio di poter allevare e far circolare i maiali (con una campanella al collo) anche all'interno dei centri abitati. A volte, Sant'Antonio abate viene raffigurato, infatti, con un maiale.

Nella vicina frazione di S. Colombano si trova una chiesetta dedicata a S. Antonio e nella chiesa della frazione di S.Pietro a Marcigliano venne costruito nel 1391, da Gucciorino di Martinello, un altare dedicato al Corpo di Cristo e a S. Antonio.

 

Avvertenza

 

Le immagini contenute in questa pagina sono tratte da documenti (fondo:Spedale di S.Luca, filza 279 p.121 e Catasto nuovo mappe busta 458) conservati nell'Archivio di Stato di Lucca.

E' vietato duplicare o riprodurre le immagini, con qualsiasi mezzo, senza autorizzazione.

 Autorizzazione n° 3701 del 17.09.2007 su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

 

Documenti:

figura n°1

Per vedere la foto ingrandita andare a fondo   pagina

 

1) Martilogio sui beni dello Spedale San Luca di Lucca

 

Il documento fu fatto in seguito ad un decreto del 21/12/1547 della Corte dei Mercanti e si trova nell'Archivio di Stato di Lucca sotto il "fondo" SPEDALE SAN LUCA" nella "Filza" n° 279.

Nella fotocopia a sinistra si possono leggere quattro dei sette possedimenti situati nel "comune" di Camigliano.

Al punto n° 3 si trova la descrizione e il disegno del fondo, con le misure in "pertiche", e della corte in cui era situato lo Spedale

 

"Un podere con 5 case e con molte stanze e con lo Spedale dentro di Sant' Antonio di Camigliano e con corte, pozzo e forno,e colombaia e orto con olivi, vigne, campi, alberi  e viti con un rio sopra di se,  posto in un luogo detto “a corte” o “allo sciepato in colle" stimato in ....38.18 ?. Da levante confina con gli eredi del signor Bernardino del Massaio  per pertiche 29  e con via pubblica, per pertiche 85 , da via a via pertiche 47; da ponente con la vecchia via per pertiche 120 ; da settentrione con i suddetti eredi per pertiche 50 , in totale per pertiche 4780 (..?.)

   Il nostro podere è dello Spedale di Camigliano.

   C(..) gli eredi di Giuseppe Cagnioli [registrati] al libro dei renditori al n° 304

 

2) Pergamena del 8 Febbraio 1324 (Diplomatico di San Romano)

 

Luigi risulta essere fratello di Michele e Jacopo, figlio di Giovanni e nipote di Jacopo BOCCELLA

 

3) Pergamena dell'Archivio di Stato del 16 Luglio 1366 (Diplomatico di San Romano)

 

(Notaio Giovanni Benetti)

In Nomine Domini Amen. Congregatis et cohadunatis infrascriptis domino Priore et quatuor fratibus Ordinis Sancti Romani Lucani presentis in Capitulo ordinis prelibati more solito de mandato venerabilis viri fratis Thomazii Adiutamichristo de pisis prioris ordinis dictorum fratrum pro infrascriptis et huiusmodi peragendo nomina quorum sunt hec videlicet frater Thomazius Adiutamichristo prior predictus frater Nicolaus de Quarto frater Franciscus Diversi frater Thomazius Puccini et frater Antonius Vanni de Luca fratres dicti ordinis antiquiores in ordinis Sancti Romani predictiet ipsi et dictus dominus Prior dixerunt et adserverunt sub quorum gubernatione est ut dixerunt Hospitale quod vocatur et est sub vocabulo Sancti Antonii herectum et hedificatum in comuni Sancti Michaelis de Camigliano de Subgromineo Comitatus Lucani per reverendum in Christo patrem et dominum dominum fratrem Guillielmum olim Lucanum Epischopum. Ad istantiam discreti viri Luizi quondam Johannis Boccelle civis Lucani. ... ...

... ... Sindicos Procuratores certos nuntios spetiales discretos viros dominumLodovicum Mercati de Luca legum doctorem Johannem ser Jacobi Scarsi de Comitibus de Pisis Ser Nicolaum Ser Opinthi Dombellinghi notarium de luca fratrem Benedictum quondam Ciucchi de Camugliano de Subgromineo et fratrem Andream quondam Petrucci de Luca fratres dicti Ordinis Lucani. ... ...

figura n°2

Particolare della mappa della zona nord di Camigliano  presa dal CATASTO (Nuovo) dell'Archivio di Stato di Lucca.

Per vedere la foto ingrandita andare a fondo pagina

Nel Nome del Signore Amen. Congregati e riuniti insieme gli infrascritti signor Priore e quattro fratelli dell'Ordine di S.Romano di Lucca., presenti nel Capitolo dell'Ordine, convocati secondo il modo solito, su mandato(ordine) del venerabile uomo fra Tommaso Aiutamicristo di Pisa, Priore dell'Ordine dei detti fratelli, per eseguire le infrascritte cose e in questo modo, i nomi dei quali sono questi, cioè: fra Tommaso Aiutamicristo priore suddetto, fra Nicolao di Quarto, fra Francesco Diversi, fra Tommaso Puccini e fra Antonio Vanni di Lucca, fratelli più anziani del detto Ordine di S.Romano suddetto.E gli stessi ed il detto signor Priore dissero e dichiararono che era sotto la loro giurisdizione, come hanno sostenuto, l' Ospedale che è chiamato ed è intitolato a Sant'Antonio, eretto ed edificato nel comune di San Michele di Camigliano di Segromigno, del Comitato lucchese, per il reverendo padre in Cristo e signore fra Guglielmo già vescovo di Lucca.

Ad istanza del distinto uomo Luigi del fu Giovanni Boccella, cittadino lucchese, ... ...

... ... Sindaci, Procuratori, Rappresentanti speciali, i distinti uomini: signor (o don) Lodovico Mercati di Lucca, dottore in legge; Giovanni di ser Jacopo Scarsi dei Conti di Pisa; ser Nicolao Opizo Dombellinghi, notaio di Lucca; fra Benedetto del fu Ciucco di Camigliano di Segromigno e fra Andrea del fu Petrucci di Lucca frati del detto Ordine lucchese... ...

Note: Le cariche di Sindaci, Procuratori e Rappresentanti  sono divise tra tre laici e due frati domenicani di cui uno di Camigliano.

Giovanni Scarsi e il priore Tommaso Aiutamicristo (1364-1367) sono pisani; nel 1366 Lucca era infatti sotto la dominazione di Pisa. Fra Nicolao di Quarto sarà nuovamente priore di S. Romano dal 1367 al 1370.

 

4) Pergamena dell'Archivio di Stato del 13 Marzo 1367  (Diplomatico di San Romano)

 

Notai Giovanni Tangrandi Falabrini e Fedocco Scortica

Placito del vescovo di Lucca per lo Spedale di Sant'Antonio di Camigliano, per il quale si mostra come detto Spedale appartenga al monastero di S.Romano ed altri atti relativi

 

5) Archivio di Stato di Lucca. [Regesto della] Bolla (Diplomatico de' Mercanti )

 

1520 Maggio 18, Firenze

Giulio [dei Medici] cardinale del titolo di S. Lorenzo in Damaso, vicecancelliere di S.Romana Chiesa, Legato per le città di Bologna e di Piacenza e per l'Esarcato di Ravenna, nonché della provincia di Romagna e della Tuscia, indirizzandosi a Giovanni dei Bernardini, cittadino lucchese e rettore dello Spedale della Misericordia, detto di S. Luca, concede, su espressa supplica di questi, che i rettori e i governatori di una serie di Spedali già annessi a quello di S. Luca possano conservare finché vivono il loro incarico e godere della metà delle rendite delle loro istituzioni.

Note:  Tra gli Spedali  presenti nell'elenco della Bolla figura quello di S. Antonio di Camigliano.

 

6) Archivio di Stato di Lucca. (Spedale San Luca, filza 5)

 

 Parla anche di una Bolla del 18/05/1520 con il suggello di un cardinale De' Medici di Firenze, nella quale si trova l'elenco degli spedali uniti a S. Luca. Nell'elenco si trova anche lo Spedale di Camigliano con il Patronato dei frati di S. Romano e di Giuseppe Cagnoli.

 

7) Archivio di Stato di Lucca. [Regesto della] Bolla (Diplomatico de' Mercanti )

 

1566 Settembre 1, Roma

 Breve di Pio V, "ad perpetuam rei memoriam", con il quale il pontefice, su richiesta di Iacopo Micheli, rettore dello Spedale della Misericordia di Lucca, unisce, annette ed incorpora  a quel ente gli Spedali di : ... ( segue l'elenco in cui figura lo Spedale S.Antonio di Camigliano) già concessi in passato, ... ...

 

8) Archivio di Stato di Lucca. Regesti Lucchesi Vol.V

 

 28 Maggio 1479. Cardinali Lucensi [Jacopo Ammannati]

Domandano di poter ottenere per mezzo della sua intercessione dal pontefice, l'unione degli Spedali di San Donato, di San Pietro e di Lunata con quello della Misericordia nella città. Inoltre dicono che si potrebbe riunire tutti gli altri spedaletti della campagna lucchese in uno solo da servire per gli appestati non accolti in quelli esistenti.

 

7) Archivio di Stato di Lucca. [Regesto ] (Corte dei Mercanti)

 

7 Settembre 1493. Amancius olim Ser Antonii Notarius lucensis et scriba curie episcopatus.
Con una sua bolla il Vescovo di Lucca Nicolao Sandonnino da mandato a prete Antonio Rettore della chiesa di S. Pietro in Cortina di Lucca, di immettere Luiso di Iacopo Boccella di Lucca nel possesso del Rettorato dell'Ospedale di Sant' Antonio di Camigliano, detto di S. Alessandro di Lucca, i cui proventi a comune giudizio sono di 20 fiorini d'oro  all'anno, essendo il Rettorato del detto Ospedale libero per rinunzia fattane da Garzone quondam Giovanni Garzoni di Lucca.
Datum Luce con sigillo pendente.
 

 

Localizzazione:

 

Nel martilogio del 1547 troviamo delle indicazioni molto importanti per localizzare il vecchio Spedale, grazie alla descrizione dell'immobile e soprattutto per le misure in "pertiche" del fondo in cui era situato.

Ho individuato nel fabbricato attiguo, ed oggi comunicante con la chiesa di Camigliano il sito dello Spedale.

Proviamo a fare un confronto:

 

Martilogio

 

1) Lo Spedale si trova in una corte con 5 case

 

2) Presenza di un pozzo

 

3) Il fondo è attraversato da un rio

 

 

 

 

 

4) Luogo detto "a corte" o "allo sciepato in colle"

 

 

5) Nella fotocopia in basso, a destra le linee di color verde che ho disegnato sulla mappa rispecchiano le misure prese dal martilogio.

 

6) Nel fondo è disegnato un solo edificio

 

Canonica

 

1)  Ha avuto diverse modifiche e nei muri esterni posti a nord si notano alcune parti che sono chiaramente  più antiche, inoltre da una mappa del 1700, l'edificio risulta completamente staccato dalla chiesa.

 

2) In una mappa catastale si vede un pozzo sul davanti, a sinistra.

 

3) Questa informazione mi stava portando fuori pista perchè nel fondo preso in considerazione non c'è, e mal si presta ad essere attraversato da un rio. Tuttavia in una vecchia mappa catastale si nota un rio, che scende nella direzione del fondo, bloccato da un' invaso artificiale. Poi sono venuto a sapere che dietro la vecchia abside della chiesa passava un fosso. In pratica era una diramazione del rio "la Sanetta", un tempo chiamato "il rio del bosco".

 

4) Non mi risulta che qualche luogo di Camigliano abbia queste denominazioni. In ogni caso lo Spedale era in una corte e si trovava su un colle. Il termine "sciepato" dovrebbe indicare la presenza di siepi. In dialetto è rimasto il termine "sciepe o scepe".

 

5) La distanza tra la strada che conduce alla chiesa e l'ingresso della villa Bruguier (già Medici, Moriconi, Micheli e poi Guinigi) coincide con quella del martilogio;

come pure la larghezza di  47 pertiche nella parte sud del campo.

 

 

6) Gli edifici a nord della canonica sono probabilmente più recenti ed hanno una forma che poco si addice ad una corte, inoltre i numeri di particella (nel vecchio Catasto) sono molto diversi da quello della canonica.

7) A sud, est ed ovest  dello Spedale è disegnata una strada. Quella a est è chiamata via pubblica mentre quella a ovest, via vecchia. Quella a sud è divisa in due segmenti, il primo coincide con la strada che conduce alla chiesa, il secondo passa tra la chiesa e lo spedale per proseguire nella via pubblica che probabilmente conduceva a S. Andrea. La stessa strada dovrebbe essere quella che si ritrova disegnata ad est del possedimento n°1 del martilogio, posto, forse, a  25-30 metri a nord del fondo dello Spedale. Nel XVIII secolo una via pubblica risulta passare ai confini di sinistra della canonica, e probabilmente la via che passava tra la canonica e la chiesa venne chiusa per permettere una recinzione in muratura dei beni della chiesa.

 

8) Lo Spedale occupava una delle 5 case della corte.

figura n°3

7) Nella mappa (sec.XIX) la strada passa tra villa Lippi e villa Guinigi per condurre a S. Andrea in Caprile. Da anni,  villa Lippi e Villa Bruguier hanno il medesimo proprietario ed hanno un'unico muro di cinta. La strada non passa più tra le due ville ma devia a sinistra appena giunta al muro di cinta. Quando i Moriconi hanno comprato la villa (o in periodo successivo i Guinigi) ed hanno acquisito villa Lippi ed altri terreni circostanti hanno, probabilmente, chiuso la via pubblica che passava tra la villa e l'uccelliera, e la via che passava tra villa Lippi e la Bruguier per farla, appunto passare ad ovest dei possedimenti.

 

8) Nel catasto del 1832 la canonica ha il numero di particella 1695 ed è registrata come Casa Canonicale e Casa Colonica

 

NOTE sullo Spedale e sul fondo.

 

Nel fondo dove si trovava lo Spedale sono stati trovati  reperti archeologici preistorici, romani , medioevali e tardo-rinascimentali. Il Frilli nel libro  "Capannori itinerari archeologici II" scrive che dietro la canonica  sono stati ritrovati la maggior parte dei reperti tardi. Se non sbaglio, si tratta di numerosi reperti di contenitori per vivande.

Lo spedale, un tempo situato dentro l'attuale canonica, potrebbe dare una spiegazione sull'origine di tali reperti.

 

 

NOTE sul fondatore e la famiglia Boccella.

 

Luigi figlio di Giovanni BOCCELLA , ricco mercante, è stato il fondatore dello Spedale. Per adesso non ho ancora trovato l'anno di fondazione che è comunque tra il 1330 e il 1349. Nel 1371 e nel 1377 Luigi Boccella è stato Gonfaloniere di Giustizia a Lucca, nei mesi di Gennaio e Febbraio del 1370 "Anziano" per la porta di San Frediano. Muore nell'anno 1373 e verrà sepolto nella chiesa di San Salvatore in Mustolio.

Luigi non avrà figli maschi ma una femmina di nome  Clara che sposerà Matteo Diversi.

 

Luigi figlio di Jacopo BOCCELLA ottiene da Nicolao Sandonnino, Vescovo di Lucca, la carica di Rettore dello Spedale nel giorno 7 Settembre 1493 dopo una rinuncia fatta da Garzone di Giovanni Garzoni di Lucca.

 

  I due Luigi in comune l'antenato Giovanni Boccella del 1300:
  Luigi - Iacopo - Luigi - Bartolomeo - Luigi - Bartolomeo - Giovanni
  Luigi - Giovanni - Iacopo - Giovanni


La famiglia Boccella (già Arcadipane) fu molto importante per la vita economica e politica di Lucca. Avevano la qualifica di "pannaioli" e "battitor d'oro", di notai e dottori in legge. Al tempo di Castruccio Castracani furono nel Consiglio e nel 1331 assistettero al giuramento di Giovanni di Boemia.

Tra componenti più importanti della famiglia si trova Simone Boccella che divenne Gonfaloniere di Lucca ed ambasciatore (1370) presso Gregorio XII ad Avignone.

A Capannori, di fianco alla pieve di San Gennaro, si trova Palazzo Boccella, oggi di proprietà del Comune.

 

NOTE sulle proprietà dello Spedale Sant' Antonio

 

Lo spedale Sant' Antonio, pur facendo parte dello spedale di S.Luca, aveva in proprietà un terreno di forma rettangolare di circa m.300x204 che si trovava a nord-est dello Spedale, confinava a Nord con Sant' Andrea in Caprile, a sud con terreni di Bernardino de Medici, a ovest con il Rio dei Moriconi e a est con il rio detto "La Borra".

Della suddetta proprietà si trova notizia nel martilogio del 1547 che ne riporta le misure ed i confini e lo descrive così: "Bosco con mortella, scope, pruni e quercie posto allo Spicchio.

In un libro dell'Archivio Guinigi (ASLu) si trova notizia,fra gli acquisti tra i Moriconi e i Medici, di un terreno dato in permuta, probabilmente a Bernardino de Medici : "Una pezza di terra boschiva co quercie, scopi, ed mortelli  posta in luocho ditto allo spicchio. La soprascritta terra hebbi in degano e permutazione dallo spedale di S. Antonio, ovvero S.Alessandro, l'anno 1508 addì 22 aprile per mano di Piero da Piscilla, notaro ... ... Io debbo a ditto spedale darsi et consegnarsi intra  dieci anni, tante terre in li sei miglia che diano a ditto spedale staia cinque di grano ogni anno ...".

 

 

 NOTE sui possessori, a Camigliano, dei beni dello Spedale S.Luca   nel 1547

 

 Giuseppe Cagnioli (n.1493-m.1530) agrimensore (Cagnoli "senza la i ") possessori del podere, con corte di 5 case, in cui si trovava lo Spedale di S. Antonio.

La nobile famiglia  Cagnoli, presente a Lucca dal 1200, ha avuto alcuni membri importanti come i notai Nicolao e Roberto (doc.del 1331 e 1341)e il  banchiere Giovanni (morto nel 1383) che fu promotore di una raccolta di fondi  e di una sovvenzione per l' "argenteum frisium" del Volto Santo.

 

Eredi di Giuseppe Cagnioli: Giusfredo,  Nicolao, Tommaso e Francesco 

Francesco figlio di Giuseppe e di Caterina Boccella, nato nel 1511, teneva a livello , terreni dello Spedale di S. Luca.(Dovrebbe trattarsi di un campo con olivi, viti ed alberi che misurava 9 X 16,5 pertiche e che si trovava a nord dello Spedale di Sant'Antonio).Il suddetto Francesco Cagnoli (se non si tratta di un omonimo) è l'autore dell'immagine della "Madonna dei Miracoli" dipinta nel 1536 e che si trova oggi, dopo aver subito alcuni spostamenti, nella chiesa di S. Romano di Lucca.(Arch. Arnolfini). Il primo spostamento dell'immagine avvenne nel 1588 per problemi di ordine pubblico dovuti alla folla che si recava a venerarla, in seguito ad un fatto ritenuto miracoloso. Un soldato di nome Jacopo, figlio di  Piero da Capannori, si ruppe il braccio tra la spalla e il gomito nell'atto di lanciare, con rabbia, i dadi con con cui stava giocando, contro l'immagine della Madonna.

  Gli eredi di Giuseppe risultano registrati al libro dei renditori al n° 304 dello Spedale della Misericordia di

 San Luca, come si legge dal martilogio del 1547.


Bernardino, figlio di Antonio del Massaio teneva un terreno rettangolare con bosco di 16 X 36 pertiche, situato a nord -ovest dell'ospedale di Sant'Antonio ed era proprietario di un terreno confinante a sud con il podere dello Spedale Sant'Antonio.

Bernardino è stato "Cancelliere degli Anziani" dal 1498 al 1510-11.

 

Bernardino de Medici teneva un podere di forma strana (vedi sotto al primo possedimento) con casa ed annessi ed era proprietario di terreni confinanti ad est del medesimo podere.

Bernardino e Martino Bernardini furono i solo due nobili proposti per il discolato il 4 Giugno e sfuggiti al bando per essere stati compromessi nei primi anni di vita del movimento degli "straccioni". (da Nobili e Mercanti nella Lucca del 500 di Berengo. pag 145).

 

Giovan Battista figlio di Giovanna d'Orsuccio teneva un campo di circa 2,5 X 8, 5 pertiche.

I d' Orsuccio derivano dalla famiglia Buonfiglioli ed in seguito prenderanno il cognome Orsucci; non vanno però confusi con gli Orsucci che derivano dalla famiglia dei Lupori. Lo stemma degli Orsuccio era una luna argentea su sfondo azzurro.

 

NOTE di terreni dati in permuta dallo Spedale S. Luca

 

In un libro dell'Archivio Guinigi (ASLu) si trova notizia, di un terreno dato in permuta il 30 Gennaio del 1489, probabilmente a Bernardino de Medici. "Una pezza di terra parte vignata, parte campia et parte selva di castagni .. et frutti posta nel Comune di Camigliano in luogo detto a scepato ed accostasi da Ponente la via pubblica, da mezzodì beni miei e di Messer Agustino Bernardi?oggi miei.. da levante vignaet terreno?nuovo mio, mediante, da settentrione beni miei. La soprascritta terra ebbi in degano et in permutazione dallo spedale della Misericordia l'anno 1489 a dì XXX gennaio, come mi fu rogato da..Acconcio co lo decreto et autorità del vescovo et io ebbi a consegnare terre che rendino staia 8 di grano in li sei miglia ..."

Alcune misure prima dell'introduzione del Sistema Metrico Decimale

 

Il Braccio lucchese equivaleva a circa 59 cm. (59,04) ed era suddiviso in 12 Oncie.

4 braccia facevano una Canna (2,362 m.)

5 braccia facevano una Pertica (2,9525 m.)

una Coltre equivaleva a 460 pertiche quadrate (4.009,938 mq.)

il Quartiere era la quarta parte della Coltre (1.002,48 mq.)

 

Sotto:    Tre riproduzioni

 

figura n° 4

 

figura n°5

figura n°6

 

 

Aggiornato a Dicembre 2007