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CIRCOLO CULTURALE

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Lo Spedale sant'Antonio di Camigliano
Hospitale Sancti Antony, Camigliano de
Subgromineo
a cura di Piero Tambellini con la preziosa
collaborazione del prof. Nicola Laganà per la traduzione delle pergamene
Premessa
Ho sentito parlare
dello Spedale Sant' Antonio qualche anno fa e mi ha, da
subito, incuriosito il fatto che non fosse ancora conosciuta
l'ubicazione. Quest'anno ho deciso di sacrificare qualche
giorno di ferie per trovare qualche notizia in più sullo
Spedale e ho avuto la fortuna di visionare documenti
interessanti, grazie anche alla disponibilità del personale
degli archivi e delle biblioteche.
La maggior parte delle notizie sono
state trovate all'Archivio di Stato di Lucca, altre ed in
particolare per le famiglie Boccella e Cagnoli alla
Biblioteca Statale di Lucca. (BSLu Baroni Notizie
Genealogiche ) |
Note storiche:
Lo Spedale Sant' Antonio di Camigliano fu fondato da Luigi (Luiso-Luviso) BOCCELLA figlio di Giovanni e nipote di
Jacopo Boccella.
Per ora,
non conosco l'anno di fondazione dello Spedale, ma su una
pergamena del 1366 si trova scritto che lo Spedale fu edificato
per il vescovo Guglielmo II (26/01/1330 - 8/04/1349) dell'ordine dei Domenicani.
Il vescovo Gugliemo II fu mandato
a Lucca da papa Giovanni XXII; il precedente vescovo fu un
domenicano scismatico (fr. Rocchigiano Tadolini) fatto
eleggere da Castruccio Castracani.
Nel 1348 ci fu un'epidemia di
peste per cui si potrebbe anche ipotizzare il 1348-49 come
anno di costruzione dello Spedale. Gli anziani di Camigliano
raccontano dell'esistenza di un cimitero (tramandata
oralmente da generazioni) dietro la Villa Torrigiani e
quindi nelle vicinanze della chiesa e dello Spedale.
In un' altra pergamena
del 1367, sempre dell'archivio di Stato, si trova un placito
del vescovo Berengario II (21/10/1349 - 14/01/1368) che conferma la proprietà del
convento dei Domenicani di San Romano sullo Spedale Sant'Antonio
di Camigliano.
Nel 1367 il Rettore
dello Spedale, Nicolao Vitalasci rinuncia alla propria
carica.
Nel libro "Lucca
sacra", l'autore G.Barsotti afferma che dello Spedale se ne ha
notizia dal 1365 e che nel 1406 fu trasportato a Lucca,
nella parrocchia di Sant'Alessandro.
Non so dove il Barsotti
abbia preso la notizia però potrebbe anche spiegare perché
lo Spedale di Camigliano venisse chiamato anche di Sant'Alessandro.
Il
vescovo di Lucca Nicolao Sandonnino da mandato, nel giorno
7 Settembre 1493,
a prete Antonio rettore della chiesa di San Pietro in Cortina di Lucca,
di dare possesso a Luigi di Iacopo Boccella il Rettorato dell'Ospedale
di Sant'Antonio di Camigliano, detto di Sant' Alessandro di Lucca, i
cui proventi sono di 20 fiorini all'anno. Questo atto venne fatto in
seguito alla rinuncia fatta da Garzone di Giovanni Garzoni di
Lucca.
Luigi Boccella cede la carica di Rettore dello Spedale a Giuseppe Cagnoli tra il 24/05/1516 e il 18/05/1520.
Luigi Boccella concede a
livello a Giuseppe Cagnoli e ai figli fino alla 4°
generazione, una casa con orto, curia?, pozzo, colombaia e
alcuni pezzi di terra con alberi e orti confinanti con i
beni di Bernardino del Massaio. Quando Luigi concede il
livello, Giuseppe aveva già preso in moglie Caterina
Boccella, sorella di Luigi, dalla quale, nel 1511, ebbe il figlio Francesco.
Nell'anno1520 (prima
del 18 Maggio)
lo Spedale passò sotto quello di San Luca in seguito ad una
lettera del vescovo che aveva l'obbiettivo di dare una direzione unica ai molti spedali sparsi nella diocesi.
Il rettore dello Spedale di San Luca era Giovanni
Bernardini.
Nonostante che lo Spedale Sant'Antonio passasse
sotto quello di S.Luca, mantenne, forse, il patronato dei
frati domenicani di S.Romano fino al 1566.
L'idea di riunire gli spedaletti della
campagna lucchese nacque una trentina di anni prima del
1520, come si legge da una lettera del 28 Maggio 1479
diretta al Cardinale Jacopo Ammannati (vedi doc. n°8)
Una Bolla del 18 Maggio 1520, con il
suggello del cardinale Giulio De' Medici, elenca i 19 Spedali uniti a quello di San Luca e tra questi figura
quello di Sant' Antonio di Camigliano, sotto il Patronato dei
frati di San Romano e di Giuseppe Cagnoli. (AS.Lu Spedale
S.Luca, filza 5). In virtù di quella Bolla, i rettori e i
governatori degli spedali, mantennero i lori incarichi "a
vita " e poterono godere della metà delle rendite delle loro
istituzioni.
Nel 1555 il parroco della chiesa San Michele di Camigliano
risulta essere Giusfredo Cagnoli e un Francesco Cagnoli
risulta essere amministratore di beni della chiesa.(Arch.Arc.)
Inoltre,
come risulta dal martilogio sottostante, nel 1547 gli eredi
di Giuseppe Cagnoli sono registrati nell'elenco dei
renditori.
In quel periodo (1530
circa) un certo Gerardo Cagnoli risulta essere priore del
monastero di San Frediano.
Nel 1610
lo Spedale risulta non essere più attivo. |
Quale santo di nome
Antonio ?
Tra i santi di
nome Antonio troviamo Sant'Antonio da Padova e Sant'Antonio
abate. Il culto del primo, frate francescano portoghese
morto nel 1231, si diffuse soprattutto dopo la Controriforma
(+/- 1563 - 1600) e quindi dopo la fondazione dello Spedale.
Di Sant'Antonio
abate (eremita egiziano morto il 17 Gennaio del 357 e
considerato il fondatore del monachesimo cristiano) si dice
che fosse un bravo taumaturgo, in grado di debellare
malattie terribili. Il suo nome è legato soprattutto
al "fuoco di Sant'Antonio", nome volgare di due
malattie: l'herpes zoster, causato da un virus e l'ergotismo
causato da un fungo delle graminacee. In entrambe le
malattie i sintomi sono gli eritemi e le vescicole. Nel sec.
XI° un nobile di nome Gaston de Valloire, dopo la guarigione
del figlio dal fuoco di Sant'Antonio, decise di fondare uno spedale ed una confraternita chiamata comunemente degli
Antoniani. La cura usata per tale malattia era
l'applicazione del grasso di maiale. Gli Antoniani ebbero il
privilegio di poter allevare e far circolare i maiali (con
una campanella al collo) anche all'interno dei centri
abitati. A volte, Sant'Antonio abate viene raffigurato,
infatti, con un maiale.
Nella vicina
frazione di S. Colombano si trova una chiesetta dedicata a
S. Antonio e nella chiesa della frazione di S.Pietro a
Marcigliano venne costruito nel 1391, da Gucciorino di
Martinello, un altare dedicato al Corpo di Cristo e a S.
Antonio.
|
Avvertenza
Le immagini
contenute in questa pagina sono tratte da documenti (fondo:Spedale
di S.Luca, filza 279 p.121 e Catasto nuovo
mappe busta 458) conservati nell'Archivio di Stato di
Lucca.
E' vietato duplicare o riprodurre le
immagini, con qualsiasi mezzo, senza autorizzazione.
Autorizzazione
n° 3701 del 17.09.2007 su concessione del Ministero per i
Beni e le Attività Culturali.
|
Documenti:
figura n°1

Per vedere la foto ingrandita andare a fondo pagina |
1) Martilogio sui beni dello Spedale San
Luca di Lucca
Il documento fu
fatto in seguito ad un decreto del 21/12/1547 della
Corte dei Mercanti e si trova
nell'Archivio di Stato di Lucca sotto il "fondo" SPEDALE SAN
LUCA" nella "Filza" n° 279.
Nella fotocopia a sinistra si
possono leggere quattro dei sette possedimenti situati nel "comune" di Camigliano.
Al punto n° 3 si trova la
descrizione e il disegno del fondo, con le misure in
"pertiche", e della corte in cui era situato lo Spedale
"Un podere
con 5 case e con molte stanze e con lo Spedale dentro di
Sant' Antonio di Camigliano e con corte, pozzo e forno,e
colombaia e orto con olivi, vigne, campi, alberi e viti con
un rio sopra di se, posto in un luogo detto “a corte” o
“allo sciepato in colle" stimato in
....38.18 ?. Da levante confina con gli eredi del signor
Bernardino del Massaio per pertiche 29 e con via pubblica,
per pertiche 85 , da via a via pertiche 47; da ponente con
la vecchia via per pertiche 120 ; da settentrione con i
suddetti eredi per pertiche 50 , in totale per pertiche 4780
(..?.)
Il nostro
podere è dello Spedale di Camigliano.
C(..) gli
eredi di Giuseppe Cagnioli [registrati] al libro dei renditori al n° 304
|
2) Pergamena del 8 Febbraio 1324
(Diplomatico di San Romano)
Luigi risulta
essere fratello di Michele e Jacopo, figlio di Giovanni e
nipote di Jacopo BOCCELLA
3) Pergamena dell'Archivio di Stato del
16 Luglio 1366 (Diplomatico di San Romano)
(Notaio
Giovanni Benetti)
In Nomine
Domini Amen. Congregatis et cohadunatis infrascriptis domino
Priore et quatuor fratibus Ordinis Sancti Romani Lucani
presentis in Capitulo ordinis prelibati more solito de
mandato venerabilis viri fratis Thomazii Adiutamichristo de
pisis prioris ordinis dictorum fratrum pro infrascriptis et
huiusmodi peragendo nomina quorum sunt hec videlicet frater
Thomazius Adiutamichristo prior predictus frater Nicolaus de
Quarto frater Franciscus Diversi frater Thomazius Puccini et
frater Antonius Vanni de Luca fratres dicti ordinis
antiquiores in ordinis Sancti Romani predictiet ipsi et
dictus dominus Prior dixerunt et adserverunt sub quorum
gubernatione est ut dixerunt Hospitale quod vocatur et est
sub vocabulo Sancti Antonii herectum et hedificatum in
comuni Sancti Michaelis de Camigliano de Subgromineo
Comitatus Lucani per reverendum in Christo patrem et dominum
dominum fratrem Guillielmum olim Lucanum Epischopum. Ad
istantiam discreti viri Luizi quondam Johannis Boccelle
civis Lucani. ... ...
... ...
Sindicos Procuratores certos nuntios spetiales discretos
viros dominumLodovicum Mercati de Luca legum doctorem
Johannem ser Jacobi Scarsi de Comitibus de Pisis Ser
Nicolaum Ser Opinthi Dombellinghi notarium de luca fratrem
Benedictum quondam Ciucchi de Camugliano de Subgromineo et
fratrem Andream quondam Petrucci de Luca fratres dicti
Ordinis Lucani. ... ...
|
figura n°2
Particolare della mappa della zona nord
di Camigliano presa dal CATASTO (Nuovo) dell'Archivio di
Stato di Lucca.
Per vedere la foto ingrandita andare a
fondo pagina |
Nel Nome del Signore Amen. Congregati e riuniti insieme gli
infrascritti signor Priore e quattro fratelli dell'Ordine di
S.Romano di Lucca., presenti nel Capitolo dell'Ordine,
convocati secondo il modo solito, su mandato(ordine) del venerabile
uomo fra Tommaso Aiutamicristo di Pisa, Priore dell'Ordine
dei detti fratelli, per eseguire le infrascritte cose e in
questo modo, i nomi dei quali sono questi, cioè: fra Tommaso
Aiutamicristo priore suddetto, fra Nicolao di Quarto, fra
Francesco Diversi, fra Tommaso Puccini e fra Antonio Vanni di
Lucca, fratelli più anziani del detto Ordine di S.Romano
suddetto.E gli stessi ed il detto signor Priore dissero e
dichiararono che era sotto la loro giurisdizione, come hanno
sostenuto, l' Ospedale che è chiamato ed è intitolato a Sant'Antonio,
eretto ed edificato nel comune di San Michele di
Camigliano di Segromigno, del Comitato lucchese, per il
reverendo padre in Cristo e signore fra Guglielmo già
vescovo di Lucca.
Ad istanza del distinto uomo Luigi del fu Giovanni Boccella,
cittadino lucchese, ... ...
... ... Sindaci, Procuratori, Rappresentanti speciali, i
distinti uomini: signor (o don) Lodovico Mercati di Lucca,
dottore in legge; Giovanni di ser Jacopo Scarsi dei Conti di
Pisa; ser Nicolao Opizo Dombellinghi, notaio di Lucca; fra Benedetto del fu Ciucco di Camigliano di Segromigno e fra
Andrea del fu Petrucci di Lucca frati del detto Ordine
lucchese... ...
Note: Le cariche di Sindaci,
Procuratori e Rappresentanti sono divise tra tre laici
e due frati domenicani di cui uno di Camigliano.
Giovanni Scarsi e il priore Tommaso Aiutamicristo
(1364-1367) sono pisani; nel 1366 Lucca era infatti sotto
la dominazione di Pisa. Fra Nicolao di Quarto sarà
nuovamente priore di S. Romano dal 1367 al 1370.
4) Pergamena dell'Archivio di Stato del
13 Marzo 1367 (Diplomatico di San Romano)
Notai Giovanni Tangrandi Falabrini e Fedocco Scortica
Placito
del vescovo di Lucca per lo Spedale di Sant'Antonio di
Camigliano, per il quale si mostra come detto Spedale
appartenga al monastero di S.Romano ed altri atti relativi
5) Archivio di Stato di Lucca.
[Regesto della] Bolla (Diplomatico de' Mercanti )
1520 Maggio 18, Firenze
Giulio [dei Medici]
cardinale del titolo di S. Lorenzo in Damaso,
vicecancelliere di S.Romana Chiesa, Legato per le città di
Bologna e di Piacenza e per l'Esarcato di Ravenna, nonché
della provincia di Romagna e della Tuscia, indirizzandosi a
Giovanni dei Bernardini, cittadino lucchese e rettore dello
Spedale della Misericordia, detto di S. Luca, concede, su
espressa supplica di questi, che i rettori e i governatori
di una serie di Spedali già annessi a quello di S. Luca
possano conservare finché vivono il loro incarico e godere
della metà delle rendite delle loro istituzioni.
Note:
Tra gli Spedali presenti nell'elenco della Bolla figura
quello di S. Antonio di Camigliano.
6)
Archivio di Stato di Lucca. (Spedale San Luca, filza 5)
Parla
anche di una Bolla del 18/05/1520 con il suggello di un
cardinale De' Medici di Firenze, nella quale si trova
l'elenco degli spedali uniti a S. Luca. Nell'elenco si trova
anche lo Spedale di Camigliano con il Patronato dei frati di
S. Romano e di Giuseppe Cagnoli.
7) Archivio
di Stato di Lucca. [Regesto della] Bolla (Diplomatico de'
Mercanti )
1566 Settembre 1, Roma
Breve di Pio V, "ad perpetuam rei memoriam", con il quale il pontefice, su
richiesta di Iacopo Micheli, rettore dello Spedale della
Misericordia di Lucca, unisce, annette ed incorpora a
quel ente gli Spedali di : ... (
segue l'elenco in cui figura lo Spedale S.Antonio di Camigliano) già concessi in passato, ... ...
8) Archivio di Stato di Lucca.
Regesti Lucchesi Vol.V
28
Maggio 1479. Cardinali Lucensi [Jacopo Ammannati]
Domandano di poter ottenere per mezzo della sua
intercessione dal pontefice, l'unione degli Spedali di
San Donato, di San Pietro e di Lunata con
quello della Misericordia nella città. Inoltre dicono che si
potrebbe riunire tutti gli altri spedaletti della campagna
lucchese in uno solo da servire per gli appestati non
accolti in quelli esistenti.
7) Archivio
di Stato di Lucca. [Regesto ] (Corte dei Mercanti)
7 Settembre 1493. Amancius olim Ser Antonii Notarius
lucensis et scriba curie episcopatus.
Con una sua bolla il Vescovo di Lucca Nicolao Sandonnino da
mandato a prete Antonio Rettore della chiesa di S. Pietro in
Cortina di Lucca, di immettere Luiso di Iacopo Boccella di
Lucca nel possesso del Rettorato dell'Ospedale di Sant' Antonio
di Camigliano, detto di S. Alessandro di Lucca, i cui
proventi a comune giudizio sono di 20 fiorini d'oro all'anno, essendo il Rettorato del detto Ospedale
libero per rinunzia fattane da Garzone quondam Giovanni
Garzoni di Lucca.
Datum Luce con sigillo pendente.
|
Localizzazione:
Nel
martilogio del 1547 troviamo delle indicazioni molto
importanti per localizzare il vecchio Spedale, grazie alla
descrizione dell'immobile e soprattutto per le misure in
"pertiche" del fondo in cui era situato.
Ho
individuato nel fabbricato attiguo, ed oggi comunicante con
la chiesa di Camigliano il sito dello Spedale.
Proviamo a
fare un confronto:
Martilogio
1) Lo Spedale si
trova in una corte con 5 case
2) Presenza di un pozzo
3) Il fondo è
attraversato da un rio
4) Luogo detto "a corte" o "allo
sciepato in colle"
5) Nella fotocopia
in basso, a destra le linee di color verde che ho disegnato
sulla mappa rispecchiano le misure prese dal martilogio.
6) Nel fondo è
disegnato un solo edificio |
Canonica
1) Ha avuto
diverse modifiche e nei
muri esterni posti a nord si notano alcune parti che
sono chiaramente più antiche, inoltre da una
mappa del 1700, l'edificio risulta completamente
staccato dalla chiesa.
2) In una mappa
catastale si
vede un pozzo sul davanti, a sinistra.
3) Questa
informazione mi stava portando fuori pista perchè
nel fondo preso in considerazione non c'è, e mal si
presta ad essere attraversato da un rio. Tuttavia in
una vecchia mappa catastale si nota un rio, che
scende nella direzione del fondo, bloccato da un'
invaso artificiale. Poi sono venuto a sapere che
dietro la vecchia abside della chiesa passava un
fosso. In pratica era una diramazione del rio "la
Sanetta", un tempo chiamato "il rio del bosco".
4) Non mi risulta
che qualche luogo di Camigliano abbia queste
denominazioni. In ogni caso lo Spedale era in una
corte e si trovava su un colle. Il termine "sciepato"
dovrebbe indicare la presenza di siepi. In dialetto
è rimasto il termine "sciepe o scepe".
5) La distanza tra
la strada che conduce alla chiesa e l'ingresso della
villa Bruguier (già Medici, Moriconi, Micheli e poi Guinigi) coincide con quella del martilogio;
come pure la larghezza
di 47 pertiche nella parte sud del campo.
6) Gli edifici a
nord della canonica sono probabilmente più recenti
ed hanno una forma che poco si addice ad una corte,
inoltre i numeri di particella (nel vecchio Catasto)
sono molto diversi da quello della canonica. |
7) A sud, est ed
ovest dello Spedale è disegnata una strada. Quella
a est è chiamata via pubblica mentre quella a ovest,
via vecchia. Quella a sud è divisa in due segmenti,
il primo coincide con la strada che conduce alla
chiesa, il secondo passa tra la chiesa e lo spedale
per proseguire nella via pubblica che probabilmente
conduceva a S. Andrea. La stessa strada dovrebbe
essere quella che si ritrova disegnata ad est del
possedimento n°1 del martilogio, posto, forse, a 25-30 metri a
nord del fondo dello Spedale. Nel XVIII secolo una
via pubblica risulta passare ai confini di sinistra
della canonica, e probabilmente la via che passava
tra la canonica e la chiesa venne chiusa per
permettere una recinzione in muratura dei beni della
chiesa.
8) Lo Spedale
occupava una delle 5 case della corte. |
figura n°3 |
7) Nella mappa
(sec.XIX) la strada passa tra villa Lippi e villa
Guinigi per condurre a S. Andrea in Caprile. Da
anni, villa Lippi e Villa Bruguier hanno il medesimo
proprietario ed hanno un'unico muro di cinta. La
strada non passa più tra le due ville ma devia a
sinistra appena giunta al muro di cinta. Quando i
Moriconi hanno comprato la villa (o in periodo
successivo i Guinigi) ed hanno acquisito
villa Lippi ed altri terreni circostanti hanno,
probabilmente, chiuso la via pubblica che passava
tra la villa e l'uccelliera, e la via che passava
tra villa Lippi e la Bruguier per farla, appunto
passare ad ovest dei possedimenti.
8) Nel catasto
del 1832 la canonica ha il numero di particella 1695
ed è registrata come Casa Canonicale e Casa Colonica |
|
NOTE sullo Spedale e sul fondo.
Nel fondo dove si trovava lo
Spedale sono stati trovati reperti archeologici
preistorici, romani , medioevali e tardo-rinascimentali. Il
Frilli nel libro "Capannori itinerari archeologici II"
scrive che dietro la canonica sono stati ritrovati la
maggior parte dei reperti tardi. Se non sbaglio, si tratta
di numerosi reperti di contenitori per vivande.
Lo spedale, un tempo situato
dentro l'attuale canonica, potrebbe dare una spiegazione
sull'origine di tali reperti.
|
NOTE sul fondatore e la famiglia
Boccella.
Luigi
figlio di Giovanni BOCCELLA
, ricco mercante, è stato il fondatore dello Spedale. Per adesso non ho
ancora trovato l'anno di fondazione che è comunque tra il 1330 e il
1349. Nel 1371 e nel 1377 Luigi Boccella è stato Gonfaloniere di
Giustizia a Lucca, nei mesi di Gennaio e Febbraio del 1370 "Anziano"
per la porta di San Frediano. Muore nell'anno 1373 e verrà sepolto
nella chiesa di San Salvatore in Mustolio.
Luigi non avrà figli maschi ma una
femmina di nome Clara che sposerà Matteo Diversi.
Luigi figlio di
Jacopo BOCCELLA ottiene da
Nicolao Sandonnino, Vescovo di Lucca, la carica di Rettore
dello Spedale nel giorno
7 Settembre 1493
dopo una rinuncia fatta da Garzone di Giovanni Garzoni di
Lucca.
I due Luigi in comune l'antenato Giovanni Boccella del 1300:
Luigi - Iacopo - Luigi - Bartolomeo - Luigi - Bartolomeo - Giovanni
Luigi - Giovanni - Iacopo - Giovanni
La famiglia Boccella (già
Arcadipane) fu molto importante per la vita economica e
politica di Lucca. Avevano la qualifica di "pannaioli" e "battitor
d'oro", di notai e dottori in legge. Al tempo di Castruccio
Castracani furono nel Consiglio e nel 1331 assistettero al
giuramento di Giovanni di Boemia.
Tra componenti più
importanti della famiglia si trova Simone Boccella che divenne
Gonfaloniere di Lucca ed ambasciatore (1370) presso Gregorio
XII ad Avignone.
A Capannori, di fianco alla pieve di San
Gennaro, si trova Palazzo Boccella, oggi di proprietà del
Comune.
NOTE sulle proprietà dello
Spedale Sant' Antonio
Lo spedale Sant' Antonio, pur facendo parte dello spedale di S.Luca, aveva in proprietà un terreno di
forma rettangolare di circa m.300x204 che si trovava
a nord-est dello Spedale, confinava a Nord con Sant'
Andrea in Caprile, a sud con terreni di Bernardino
de Medici, a ovest con il Rio dei Moriconi e a est
con il rio detto "La Borra".
Della suddetta proprietà si trova notizia nel
martilogio del 1547 che ne riporta le misure ed i
confini e lo descrive così: "Bosco con mortella,
scope, pruni e quercie posto allo Spicchio.
In un libro dell'Archivio Guinigi (ASLu) si trova
notizia,fra gli acquisti tra i Moriconi e i Medici,
di un terreno dato in permuta, probabilmente a
Bernardino de Medici : "Una pezza di terra boschiva co quercie, scopi,
ed mortelli posta in luocho ditto allo spicchio. La
soprascritta terra hebbi in degano e permutazione dallo spedale
di S. Antonio, ovvero S.Alessandro, l'anno 1508 addì 22 aprile per mano di
Piero da Piscilla, notaro ... ... Io debbo a ditto
spedale darsi et consegnarsi intra dieci anni,
tante terre in li sei miglia che diano a ditto
spedale staia cinque di grano ogni anno ...".
|
NOTE
sui possessori, a Camigliano, dei beni dello Spedale S.Luca
nel 1547
Giuseppe Cagnioli (n.1493-m.1530) agrimensore (Cagnoli "senza la i ") possessori del
podere, con corte di 5 case, in cui si trovava lo
Spedale di S. Antonio.
La nobile famiglia Cagnoli,
presente a Lucca dal 1200, ha avuto alcuni membri importanti come i
notai Nicolao e Roberto (doc.del 1331 e 1341)e il
banchiere Giovanni (morto nel 1383) che fu promotore di una
raccolta di fondi e di una sovvenzione per l'
"argenteum frisium" del Volto Santo.
Eredi di
Giuseppe Cagnioli: Giusfredo, Nicolao, Tommaso e Francesco
Francesco figlio di Giuseppe e di Caterina
Boccella, nato nel 1511, teneva a livello , terreni dello
Spedale di S. Luca.(Dovrebbe trattarsi di un campo con olivi, viti ed alberi che
misurava 9 X 16,5 pertiche e che si trovava a nord dello
Spedale di Sant'Antonio).Il suddetto Francesco Cagnoli (se
non si tratta di un omonimo) è l'autore dell'immagine della
"Madonna dei Miracoli" dipinta nel 1536 e che si
trova oggi, dopo aver subito alcuni spostamenti, nella
chiesa di S. Romano di Lucca.(Arch. Arnolfini). Il
primo spostamento dell'immagine avvenne nel 1588 per
problemi di ordine pubblico dovuti alla folla che si recava
a venerarla, in seguito ad un fatto ritenuto miracoloso. Un
soldato di nome Jacopo, figlio di Piero da Capannori,
si ruppe il braccio tra la spalla e il gomito nell'atto di
lanciare, con rabbia, i dadi con con cui stava giocando,
contro l'immagine della Madonna.
Gli eredi di
Giuseppe risultano registrati al libro dei renditori al n° 304 dello Spedale della Misericordia di
San Luca, come si legge dal martilogio del 1547.
Bernardino, figlio di Antonio del Massaio
teneva un terreno rettangolare con bosco di 16 X 36
pertiche, situato a nord -ovest dell'ospedale di Sant'Antonio
ed era proprietario di un terreno confinante a sud con il
podere dello Spedale Sant'Antonio.
Bernardino è stato
"Cancelliere degli Anziani" dal 1498 al 1510-11.
Bernardino
de Medici teneva un podere di forma strana (vedi
sotto al primo possedimento) con casa ed annessi ed era
proprietario di terreni confinanti ad est del medesimo
podere.
Bernardino e Martino Bernardini
furono i solo due nobili proposti per il discolato il 4
Giugno e
sfuggiti al bando per essere stati compromessi nei primi
anni di vita del movimento degli "straccioni". (da
Nobili e
Mercanti nella Lucca del 500 di Berengo. pag 145).
Giovan Battista figlio
di Giovanna d'Orsuccio teneva un campo di circa 2,5 X 8, 5
pertiche.
I d' Orsuccio derivano dalla famiglia
Buonfiglioli ed in seguito prenderanno il cognome Orsucci;
non vanno però confusi con gli Orsucci che derivano dalla
famiglia dei Lupori. Lo stemma degli Orsuccio era una luna
argentea su sfondo azzurro.
NOTE di terreni dati in permuta dallo Spedale S. Luca
In un libro dell'Archivio Guinigi (ASLu) si trova notizia,
di un terreno dato in permuta il 30 Gennaio del
1489, probabilmente a
Bernardino de Medici. "Una
pezza di terra parte vignata, parte campia et parte selva di
castagni .. et frutti posta nel Comune di Camigliano in
luogo detto a scepato ed accostasi da Ponente la via
pubblica, da mezzodì beni miei e di Messer Agustino
Bernardi?oggi miei.. da levante vignaet terreno?nuovo mio,
mediante, da settentrione beni miei. La soprascritta terra
ebbi in degano et in permutazione dallo spedale della
Misericordia l'anno 1489 a dì XXX gennaio, come mi fu rogato
da..Acconcio co lo decreto et autorità del vescovo et io
ebbi a consegnare terre che rendino staia 8 di grano in li
sei miglia ..." |
Alcune misure prima dell'introduzione del Sistema
Metrico Decimale
Il
Braccio lucchese equivaleva
a circa 59 cm. (59,04) ed era suddiviso in 12 Oncie.
4 braccia facevano una
Canna
(2,362 m.)
5 braccia facevano una
Pertica
(2,9525 m.)
una
Coltre equivaleva a 460
pertiche quadrate (4.009,938 mq.)
il
Quartiere era la quarta
parte della Coltre (1.002,48 mq.)
|
Sotto: Tre
riproduzioni
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