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I simboli del Duomo di Prato
a cura di Piero Tambellini
INTRODUZIONE
Da alcuni anni mi sono appassionato alla ricerca e alla interpretazione
dei simboli presenti nelle chiese romaniche della mia città, Lucca, e
di quelle vicine. Durante una visita a Prato ho scattato alcune foto al
Duomo e in particolare al portale destro del fianco sud che presenta ai
lati 8 simboli. Ho voluto fare una pagina specifica su quei simboli
perchè facendo una ricerca sul web ho letto che secondo Wikipedia non
erano ancora stati decodificati e perchè l'unico articolo che ho
trovato,pubblicato su un quotidiano, ne interpretava solo alcuni
e a mio avviso in modo errato.
Credo che spesso non sia sufficiente fare ricerche sui libri e occorra
invece cercare una forma di comunicazione, un dialogo con i simboli
stessi.
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Note storiche sul Duomo e sulla struttura esterna:
La chiesa di Prato ha origini molto antiche
che risalgono perlomeno al VI° secolo quando la località si chiamava
Borgo al Cornio.
La prima testimonianza scritta risale al sec.X° come
Pieve di Santo Stefano.
Dal sec.X° sono cominciate alcune ristrutturazioni, nel XII° secolo ha preso la forma attuale anche se altre modifiche sono intervenute fino al XV° secolo.
La facciata tardo gotica (1386-1457) presenta nella lunetta del portale un opera in maiolica (1489) di Andrea della Robbia raffigurante una Madonna col Bambino e Santi (Santo Stefano protettore di Prato e San Giovanni protettore di Firenze) .
Sull'angolo destro fa bella mostra un originale pulpito di Michelozzo e
decorato da Donatello terminato nel 1438.
Il pulpito fu costruito per
l'ostensione della reliquia della Sacra Cintola della Madonna
e a tale scopo vennero abbattute anche le case che si trovavano davanti
la chiesa per far posto ad una grande piazza in modo da poter contenere
i fedeli.
Il fianco destro,
ristrutturato nel sec.XII°, presenta due portali con simboli e
decorazioni e un campanile dei primi del Duecento attribuito al maestro
Guidetto.
La parte più alta del campanile è stata invece aggiunta nel
Trecento.
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Nella foto a sinistra si può vedere il portale di destra
del lato sud dove sono ben evidenti i simboli intarsiati nel marmo
verde di Prato.
E' difficile, se non impossibile, sapere se i simboli siano stati fatti durante la ristrutturazione del XII° secolo.
La particolarità di alcuni segni ha fatto supporre a qualcuno che i simboli fossero di
epoca precedente alla ristrutturazione.
Io ritengo che molto probabilmente siano coevi.
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Nella foto sotto si vede il lato sud
del Duomo con il pulpito,
i due portali e parte del campanile

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Analisi del significato dei simboli:
I simboli rappresentati ai lati del portale del Duomo di Prato indicano la via, il percorso, per arrivare al Divino.
A sinistra, partendo dal basso verso l'alto, il percorso è guidato dalla Razionalità.
A destra, partendo sempre dal baso verso l'alto, il percorso è guidato dallo Spirito Santo.
Ogni simbolo ha il proprio significato ed è inserito al posto giusto del percorso prestabilito.
Per poter interpretare correttamente i simboli è fondamentale un'analisi numerologica.
Nelle immagini simboliche più complesse è necessario prendere in
considerazione non solo il valore del numero rappresentativo ma anche i
numeri che lo compongono attraverso le operazioni matematiche di
addizione o moltiplicazione.
Il lato sinistro è dominato dal numero 5 e quello destro dal numero 8.
Altri numeri importanti sono il 3 per la parte sinistra e il 4 per la parte destra.
Significativa anche la quantità dei simboli (4+4=8)che richiama all'essenza del complesso dei simboli.
I simboli vengono analizzati uno ad uno partendo prima da sinistra dal basso verso l'alto e poi a destra sempre dal basso verso l'alto.
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Nelle costruzioni razionali è sempre presente il Divino.
La base è costituita da 2+3= 5
rettangoli bianchi. Il disegno potrebbe rappresentare la pianta di una
costruzione immaginaria o più verosimilmente una sezione
verticale di una struttura che si innalza verso l'alto e
rappresenta l'inizio del percorso dalla Terra al Cielo mediante la
Razionalità.
Sono ben visibili anche 6
cerchi tra loro tangenti che rappresentano il Divino ad ogni incrocio
dei rettangoli ossia a ogni processo razionale che vada nella giusta
direzione.
La Chiesa d'altronde ha sempre affermato che attraverso la razionalità
si arriva anche alla dimostrazione dell'esistenza di Dio.
Sono presenti anche 8 quadrilateri (6 grandi e 2 più piccoli) con il lati curvi.
Il quadrato, che rappresenta la Terra, è disegnato concavo, sembra
cioè che la parte bianca del cerchio lo stia comprimendo. In genere più
i colori vanno verso il chiaro e il bianco più ci si avvicina alla
Luce.
Anche la forma dei quadrilateri concavi dai toni scuri da
l'idea che siamo di fronte all'inizio di un percorso (il quadrato che inizia a trasformarsi), tanto più se
questa è a forma di losanga.
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La ricerca è delimitata del Divino.
La stella a 5 punte o pentagono
stellato è un simbolo molto antico utilizzato per esempio dai
pitagorici come segno distintivo, probabilmente perchè vi è "nascosto"
il "numero aureo" nel rapporto tra un lato della stella e la distanza
tra due punte.
Il numero 5
è considerato, in genere, come simbolo della ricerca.
E' l'essere umano che ha consapevolezza di se e continua a
cercare.
Il triangolo in alto è la testa, i due laterali le braccia e
quelli in basso le gambe.
Il tutto è delimitato da un cerchio bianco simbolo del Divino. Sin dall'antichità, è stato associato al pianeta Venere.
Da non confondere con la Stella di Davide che ha 6 punte e tutto un altro significato.
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La razionalità è al servizio del Divino.
A prima vista sembra che si tratti di 15 "birilli" disposti in 3 file orizzontali per 5.
Questo potrebbe aver indotto l'autore di un
articolo pubblicato su un quotidiano a parlare di simboli fallici e a
tirare in ballo il numero 15.
In realtà non possiamo sommare le tre file di 5 perchè ogni fila
rappresenta una cosa diversa, sarebbe come sommare capre e cavoli.
Hanno un po' il significato delle losanghe concentriche a tre
profondità: mente, anima e spirito. Se osserviamo più
attentamente la fila in basso presenta un arco più acuto (mente)
rispetto alle altre due.
Il numero 5 significa ricerca e il colore bianco è la luce.
Se
osserviamo il nero dell'intarsio sembra di essere all'interno di un
chiostro del convento.
Si notano molto bene le basi e i capitelli, il
bianco non è altro che la luce visibile attraverso la costruzione
razionale delle colonne.
Inoltre le colonne vanno verso l'alto sostenendo gli archi (semicerchi-volta celeste).
Il fatto che la seconda fila non sia in linea con le altre sta proprio
a significare che non si tratta di una costruzione unica ma
di tre file ben distinte.
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Incontro tra Ragione e Divino.
La costruzione della stella a 8 punte è particolare: i segmenti rettilinei che compongono la stella appartengono a linee che sono tangenti al cerchio bianco interno. L'insieme
dei triangoli è una costruzione geometrica razionale,la corona
circolare scura evidenzia che i triangoli hanno origine dal cerchio
bianco e sono raggi divini.
L'intarsio potrebbe essere visto in numeri come 4 bracci a due punte di una croce più 1 centro =5
2 bracci a due punte verticali che ne incontano 2 orizzontali.
L'orizzontale è la Terra e il verticale il Cielo.
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Il Divino crea l'ordine cosmico.
I 4 piccoli triangoli bianchi partono dal centro e tagliano il cerchio in 4 spicchi dando origine alla divisione tra destra e sinistra, tra alto e basso.
Il cerchio tagliato dalla croce è equilibrio, ordine.
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Il Divino dona la fede.
Il cerchio interno indica l'inizio della trasformazione spirituale, i 12 triangolini bianchi ne indicano l'espansione fino al raggiungimento del cerchio esterno.
I triangoli bianchi rappresentano l'aiuto divino atrraverso il dono della fede.
12 è anche il numero degli apostoli e dei segni zoodiacali (in quel periodo non c'era la distinzione tra astronomia e astrologia).
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Il sacrificio sulla croce ha reso possibile il cammino spirituale.
Il primo elemento in basso è una freccia che indica la strada verso il Cielo e rappresenta il rito iniziatico del Battesimo.
Seguono 8 losanghe che rappresentano il percorso spirituale verso il Cielo, segue inoltre un cerchio che rappresente il punto di arrivo. Otto sono anche i petali del fior di Loto e i sentieri buddhisti per raggiungere l'illuminazione.
Sopra al cerchio si trova la croce a 8 punte che guida il percorso.
Non a caso le punte sono 8, infatti l'8 indica il percorso, il passaggio, la trasformazione.
Il numero 8 viene rappresentato in geometria come un ottagono.
Non è quindi un caso se diversi battisteri presentano una forma ottagonale.
Si trovano anche molte acquasantiere che sono ottagonali all'esterno e circolari all'interno.
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Incontro tra Ragione e Divino.
Gli elementi di tonalità scura rappresentano la Terra e quelli chiari il Cielo.
Ad ogni triangolo scuro ne corrisponde uno chiaro a testimonianza della relativa compenetrazione. Al
centro del cerchio interno si trova un quadrilatero, che rappresenta
la Terra, la parte materiale dell'uomo che grazie all'azione dello
Spirito (parte bianca) riesce a trovare la comunione con il Divino.
Se i triangoli chiari fossero stati al posto di quelli scuri, e
viceversa, il significato sarebbe stato diverso, perchè avrebbero
rappresentato i raggi del sole.
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©
21/08/2015
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