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Quando
si parla di serpenti ci viene in mente quello tentatore, quello che ha
convinto Adamo ed Eva a prendere il "frutto proibito" e quindi a
commettere il primo peccato, quello "originale" che ha portato
l'umanità fuori dal "paradiso terrestre". Nella lettura della bibbia ne
troviamo un altro: quello di bronzo, fatto da Mosè, e messo sulla cima
di una pertica. Chi lo avrebbe guardato avrebbe avuto salva la vita.
In genere l'immagine del
serpente è però associata al male, al maligno.
Il serpente ha anche una
"natura" positiva che è quella di sapersi rinnovare, infatti
sacrificando il corpo con il digiuno e passando da una
stretta fessura della pietra riesce a cambiare pelle e a
rinnovarsi. Così, in senso allegorico, dovrebbe fare il
peccatore.
Un esempio della natura positiva
potrebbe essere rappresentato dal serpente che si trova su
una colonnina della facciata della chiesa di San Paolo di Ripa
d'Arno (PI) (foto a sinistra).
Il serpente è in posizione verticale, diretto verso l'
"alto".
Nelle foto sotto vediamo un leone e un
cane che afferrano e bloccano il serpente, che in questi
casi rappresenta la tentazione, il male.
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a destra:
particolare della facciata di Sant'Andrea
(PT)
a sinistra:
particolare della chiesa di S.Anastasio
(LU) |
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particolare di capitello interno
Pieve di Corsignano (SI)
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particolare della facciata di
San Martino
(LU)
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Particolare del lato nord della Pieve
di Valdicastello
(Pietrasanta-LU):
Due serpenti mordono il collo o la gola
di un uomo. |
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Chiesa di San Jacopo (Gallicano -LU-)
Due serpenti (o vipere ?) dalla cui bocca esce qualcosa.
Era credenza che le vipere si fecondassero ricevendo il seme del
maschio in bocca. Entrambi i genitori erano destinati alla morte.
La testa del maschio, una volta dentro quella della femmina,
veniva schiacciata. La femmina veniva uccisa per i morsi dei
piccoli una volta usciti dal fianco destro della madre
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Serpenti o vipere che si mordono la coda
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Nella foto a
destra:
Mensola
dell'abside della Pieve di Santa Giulia a Caprona (PI)
Nella foto a sinistra:
Particolare del cornicione dell'abside
della chiesa di Piazza di Brancoli (LU)
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Nella foto a sinistra:
Mensolina della Pieve di Castelvecchio
di Pescia (PT) |
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a destra:Lotta tra un dragone e l'orso.
Chiesa di San Michele in Foro (LU)
un orso e un uomo.
Cattedrale di San Martino
(LU)
Nel
battistero di Pisa è rappresentata un'orsa mentre lecca il
piccolo informe.
Si riteneva
che i piccoli orsi nascessero, a causa della breve
gestazione, senza forma e che la madre rimediasse in tal
senso leccandoli. |
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Cattedrale
di Massa Marittima (GR)
In questo
caso la figura dell'orso è legata alla vita di San Cerbone.
A sinistra: testa di orso
nell'archivolto di una monofora.
A destra:scena raffigurante San
Cerbone con 4 orsi. Il santo venne condannato ad essere
sbranato dagli orsi, ma questi si fermarono per leccargli i
piedi in segno di devozione. Per questo venne poi liberato. |
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L'orso è l'attributo dei Santi Gallo,Colombano, Ursino e Sergio.
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foto a sinistra:
chiesa di
Santa Maria Assunta di Stazzema (LU)
foto a destra:
mensola
dell'abside della Pieve di Valdicastello (Pietrasanta -LU) |
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foto a destra: Pieve di Santa Maria Assunta Vicopisano (PI)
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L'ariete è un simbolo abbastanza frequente fino dai tempi più antichi del cristianesimo.
L'ariete
prese il posto di Isacco sulla montagna del sacrificio (Gen.,22,13).
Evoca il senso della morte del Cristo che muore al posto dei peccatori.
L'ariete è il capo e la guida del gregge così come il Cristo lo è della sua Chiesa, o anche come il Vescovo lo è dei fedeli.
A volte è rappresentato in compagnia di pecore (i fedeli) e di agnelli (i neofiti).
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Mensole della chiesa di Santa Maria Assunta di Stazzema (LU) |
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Abbazia di Sant'Antimo (SI) |

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A destra:
Mensola della chiesa di Santa Maria Assunta di Stazzema (LU)
A sinistra:
Chiesa di S. Cassiano
di Controne (Bagni di Lucca) |

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Particolare della facciata
del Duomo di Pisa |
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Nella Bibbia, in Giovanni,1,29, Giovanni Battista parla di Gesù come "l'agnello di Dio".
Nelle foto a sinistra e destra vediamo l'agnello in piedi, con un nimbo cruciforme, con una croce astile e stendardo
tenuto dalla zampa anteriore destra
Rappresenta il Cristo e la sua opera redentrice.
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Part. del portale del
duomo di Pietrasanta(LU) |
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Part. del portale della chiesa di San Francesco Pienza (SI) |
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All'inizio
della primavera il popolo d'Israele, prima di emigrare in Egitto,
festeggiava la Pasqua offrendo a Dio l'agnello più bello. Dio per
ricambiare proteggeva il pastore e il suo gregge.
Gesù non sacrificò l'agnello ma se stesso, disse infatti:"Questo è il
mio corpo offerto in sacrificio per voi" "Questo è il mio sangue
versato per voi".
Nelle foto a sinistra e destra lo vediamo
con la croce astile ma senza nimbo.
Particolari della chiesa di San Paolo (PT)
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La
figura dell'agnello si trovava già nelle catacombe romane e rappresenta
il Cristo, in altri casi può rappresentare il neofita (il fedele è
rappresentato più dalla pecora che non dall'agnello).
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PESCE |
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Per
i cristiani più antichi il pesce rappresentava soprattutto il Cristo ed
era un simbolo molto diffuso. Nel medioevo lo troviamo usato più
raramente.
Quando ne troviamo più di uno insieme rsppresentano i fedeli.
"Farò di te un pescatore di uomini" disse Gesù a Pietro.(Luca,24,42)
foto a sinistra:
Castelvecchio di Pescia (PT) |

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particolare del cornicione della
Pieve di Controni (Bagni di Lucca)
Vangelo secondo San Luca 5,1-11:"La pesca miracolosa"
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Castelvecchio di Pescia
(PT)
La volpe è un animale
molto furbo e astuto. In base a quanto scritto nei bestiari
è però anche falso e sleale. Infatti si legge che
quando la volpe è affamata si finge morta per attirare gli
uccelli. Si rotola nella terra rossa per sembrare
insanguinata, si sdraia con la lingua di fuori e trattiene
il respiro.
Quando poi gli uccelli si
avvicinano alla sua bocca li afferra e li divora. |
Per queste
caratteristiche la volpe è paragonata al diavolo, che è
morto nella fede e afferra i peccatori nelle sue grinfie.
Nel Vangelo (Lc. 13, 32)
re Erode viene paragonato alla volpe: "che fa danno alla
terra con le tane che vi scava". L'uomo (la terra) viene
danneggiato dai peccati (le tane).
Un lettore ci
ha scritto ipotizzando che l'animale raffigurato sia una
cerva. Salmo 41: "Come una cerva anela ai corsi d'acqua così
l'anima mia anela a te, o Dio" |
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Nella foto a sinistra:
particolare della chiesa di San Michele (LU)
Nella foto a destra e sotto a sinistra
particolari della cattedrale di San Martino (LU)
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Leggendo i "bestiari medioevali" si scopre che il cervo era considerato uno dei peggiori nemici dei serpenti.
Il cervo andava in cerca delle tane dei serpenti, poi li stanava versandoci dell'acqua e soffiandoci fortemente. Una volta uscito il serpente moriva calpestato dal cervo.
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Nel
significato allegorico il cervo rappresenta il Cristo, l'acqua la
sapienza, il soffio lo Spirito Santo, il serpente il diavolo e infine
la tana il corpo degli uomini.
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Chiesa di Santa Maria a Monte (PI)
Nella foto sopra: Cane e cervo (pulpito)
Nella foto a sinistra:
Cervo sotto il leone (sotto una colonna che sorregge il pulpito
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Levitico 11,7-8 :---il porco,
perché ha l'unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo
considererete immondo. Non mangerete la loro
carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete immondi.
Di Sant'Antonio
abate (eremita egiziano morto il 17 Gennaio del 357 e
considerato il fondatore del monachesimo cristiano) si dice
che fosse un bravo taumaturgo, in grado di debellare
malattie terribili.
Il suo nome è legato soprattutto
al "fuoco di Sant'Antonio", nome volgare di due
malattie: l'herpes zoster, causato da un virus e l'ergotismo
causato da un fungo delle graminacee. In entrambe le
malattie i sintomi sono gli eritemi e le vescicole. Nel sec.
XI° un nobile di nome Gaston de Valloire, dopo la guarigione
del figlio dal fuoco di Sant'Antonio, decise di fondare uno spedale ed una confraternita chiamata comunemente degli
Antoniani. La cura usata per tale malattia era
l'applicazione del grasso di maiale. Gli Antoniani ebbero il
privilegio di poter allevare e far circolare i maiali (con
una campanella al collo) anche all'interno dei centri
abitati. Sant'Antonio abate viene spesso raffigurato con un maiale.
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Particolare della chiesa di
San Paolo di Ripa d'Arno |
Particolare del Duomo di Pisa |
Levitico 11,6: la lepre, perché rumina, ma non ha l'unghia
divisa, la considererete immonda..
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A destra:
Testa di toro in un archivolto della
Cattedrale di Massa Marittima (GR)
A sinistra:
Particolare dell'Abbazia di Sant'Antimo (SI)
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Nella rappresentazione dei Vangelo il bue o il toro rappresentano l'evangelista Luca.
"...Io chiedo, vi è qualche animale potente o qualche mostro favoloso che annuncia questo emblema? No, senza dubbio. Questo toro misterioso è Gesù Cristo, giudice terribile per gli uni, redentore pieno di mansuetudine per gli altri". (Tertulliano).
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Particolare dell'Abbazia di Sant'Antimo (SI)
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Particolare della Pieve di San Martino.
Palaia (PI).
Da notare la lingua che esce tra i denti.
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