Re Salomone era figlio di Davide il secondo re di
Israele (quello che vinse la sfida con il gigante Golia).
Salomone regnò per una quarantina d'anni (dal 970
al 940 a.c circa) e la sua proverbiale saggezza è rimasta viva fino ai nostri
giorni. Durante il suo regno fece costruire il Tempio e, secondo alcuni
studiosi, scrisse l'Ecclesiaste, il Cantico dei Cantici, i Proverbi e i salmi 72
e 127.
Due importanti simboli prendono il nome da
Salomone: Il Nodo di Salomone e il Sigillo di
Salomone (detto anche Stella di Davide e che troviamo ad esempio, nella bandiera di
Israele)
Il nodo di Salomone ha avuto un'ampia diffusione,
anche temporale. In Italia lo troviamo in incisioni rupestri (valcamonica BS.),
in mosaici pavimentali di epoca romana e paleocristiana, su oggetti e incisioni
longobarde e in alcune decorazioni rinascimentali, dove aveva, probabilmente,
perso il riconoscimento del valore simbolico.
Il nodo di Salomone rappresentava, probabilmente,
l'unione, il legame, l'intreccio tra il mondo terrestre (rappresentato dagli
anelli orizzontali) e il mondo Divino (rappresentato dagli anelli verticali).
Nel comune di Capannori ne abbiamo un' esempio
molto significativo nella
ex-chiesa di San Giusto,
dove di nodi ne troviamo addirittura due scolpiti su un unico blocco di pietra.
La presenza di una piccola croce greca accanto al nodo doppio ci testimonia
l'uso contemporaneo di simboli "pagani" e "cristiani". Si potrebbe anche
azzardare l'ipotesi che l'ex-chiesa fosse stata, in un secondo momento, di proprietà dell'ordine
monastico-cavalleresco dei Templari. |

foto 13 |
La chiesa è citata in un documento del 987
ed è anteriore alla fondazione dell'ordine dei Templari (1119), però è anche
vero che la chiesa ha subito modifiche e ricostruzioni. La monofora che vediamo
nella foto potrebbe essere di un periodo più tardo rispetto alla costruzione
della chiesa. Tra gli
elementi che potrebbero supportare tale ipotesi c'è il fatto che i
Templari avevano acquistato molti terreni e costruito chiese lungo il
tragitto della via Francigena, che collegava il santuario di San Jacopo di
Compostella (Santiago de Compostela) e la Basilica di S.Pietro. La croce greca
semplice è stata il primo modello di croce distintiva dei Templari. I Cavalieri
Templari venivano chiamati, in origine, Cavalieri del Tempio ed il Tempio di
riferimento era appunto quello di Salomone (quando erano in Terrasanta avevano le
scuderie nel territorio dove sorgeva il Tempio).

foto 14 |
Nella frazione
Ruota ne
troviamo uno sulla facciata della chiesa di San Bartolomeo (anche
se è difficile stabilirlo con sicurezza dato lo stato di
deterioramento). |

foto 15 |
Nella frazione di
San Gennaro,
sull'abside della pieve, troviamo una variante del nodo di Salomone. Il
perimetro è composto, infatti, da tre archi di circonferenza, anziché
quattro. Probabilmente lo scultore ha voluto dare maggiore risalto al
valore simbolico del numero tre, che richiama alla Santissima Trinità.
Un nodo di
Salomone (in diagonale e con gli archi acuti) è scolpito anche su un
frammento di pluteo ritrovato nel parco di villa reale di Marlia.
Il reperto faceva parte, molto probabilmente, della chiesa di San Terenzio. |

foto 16 |
Se
ci allontaniamo da Capannori troviamo il Nodo di Salomone in altri
edifici importanti come la Cattedrale San Martino.
Ad
esempio quello che vediamo nella foto n.16 è inciso su una mensola
del Duomo di Barga (LU) |
Il significato simbolico della ruota varia a seconda delle zone e
culture del mondo.
Ad esempio, per i buddisti, la ruota,(con 8 o più
raggi) è il simbolo della dottrina (Ruota del Dharma) mentre per i Celti, la
ruota, rappresentava il Dio Tirannis. La ruota la troviamo anche nei dipinti che
raffigurano Santa Caterina d'Alessandria, come simbolo del suo martirio. Nel medioevo, a Lucca, era presente la
"Corporazione delle sette arti" (citata in un doc. del 1191) che comprendeva i "carratori"
e la ruota (10 raggi) compare come loro simbolo su un insegna marmorea del 1408. |

foto 17 |
Nel comune di Capannori, possiamo ammirare la
ruota guardando il portale della
chiesa di
San Leonardo in Treponzio.
In questo caso la ruota sembra simboleggiare lo
scorrere infinito del tempo. Nell'immagine a sinistra della ruota troviamo un
cerchio (simbolo del cielo) che ha al suo interno una stella a sei punte; mentre
a destra della ruota troviamo un quadrato (simbolo della terra) che ha al suo
interno quattro clessidre.
|

foto 18 |

foto 19 |
Foto 19 e 20: particolare
dell'acquasantiera della chiesa di San Martino in Colle.
Da notare che i raggi sono
rispettivamente 7 e 5, numeri poco frequenti nel simbolismo
medioevale capannorese.
Entrambe le ruote hanno un senso
di rotazione antiorario, tipico dei luoghi sacri dedicati a
entità femminili. |

foto 20 |
|

foto 21 |
Ruota
dentata o simbolo del sole?
Foto 21 : particolare della
facciata di Pieve S.Paolo
Foto 22 : particolare della facciata della chiesa di Segromigno in Monte |

foto 22 |

foto 23 |
Nella
foto 23 : ruota dentata a 8 raggi
contornata da tre stelline a 8 punte che si trova su una lapide della
chiesa di Verciano.
Se andiamo
nella vicina Lucca e osserviamo la facciata della chiesa dei SS.Giovanni
e Reparata vediamo una ruota che racchiude diversi simboli:
la ruota, i
denti (o raggi del sole?) e le stelline a sei punte (foto 24) |

foto 24 |
Gli "intrecci" sono presenti in diverse chiese
del capannorese e sembrano essere solo elementi decorativi, anche se,
probabilmente, quelli a spirale, hanno una derivazione simbolica dai due serpenti attorcigliati
(vitalità e fertilità).
In alcuni casi, l' intreccio è ben visibilie ad
esempio, nella
Pieve di San Gennaro, corona una monofora e nella chiesa di
San
Giusto di Compito lo troviamo sulla facciata e sopra l'ingresso del campanile.
Nella
Pieve di Segromigno in Monte è presente su una mensola del lato nord
e nella facciata della chiesa di
San
Bartolomeo di Ruota è presente su quattro pietre.
 |
Foto 25:
Pieve di San Gennaro
|
 |
Foto 28:
Santa Margherita |
|
 |
Foto 26:
Particolare della facciata di San Giusto di Compito
|
 |
Foto 29:
Particolare dell'ingresso del campanile di San Giusto |
|
 |
Foto 27:
Mensola sul lato nord della Pieve di Segromigno in Monte
|
 |
Foto 30:
Particolare della facciata di S. Bartolomeo a Ruota: Intreccio su denti
di lupo |
|
FIORE DELL'APOCALISSE E DELLA VITA |
Non sono a conoscenza della presenza del fiore
dell'apocalisse (Foto n.31) a Capannori.
Nella chiesa di
San Cristoforo
a Lammari sono
presenti, però, alcune mensole che ce lo ricordano, (Foto 32 e 33) anche se mancano i due
cerchi concentrici. A volte, il fiore dell'apocalisse si presenta con un solo
cerchio esterno ed in casi rari con un quadrato esterno, non ne ho trovato però
esempi a Capannori.
I quattro petali del
fiore potrebbero avere la valenza dei quattro elementi alchemici (Fuoco, Acqua,
Terra, Aria) oppure quella dei quattro esseri dell'Apocalisse (Uomo, Aquila, Toro e Leone).
I Fiori della
vita si trovano su un pilastrino della chiesa di San Bartolomeo
a Badia di Cantignano. (Foto n 34)
Ci sono sette fiori inscritti nei relativi sette cerchi, e stranamente quello
più in basso presenta 5 petali anziché 6.
|
|
|

foto 34 |

foto 35 |
Sono molti gli animali, fantasiosi o reali,
presenti nelle sculture o negli intarsi, ed è difficile e a volte impossibile
stabilire se essi siano sempre simboli oppure semplici decorazioni.
Non riporterò tutti gli animali ma soli quelli
quelli che hanno stimolato di più la mia fantasia e curiosità. Tra gli
animali fantasiosi troviamo un grifo o grifone (animale che ha
in genere le ali e il becco dell'aquila e il corpo del leone) in due diverse Pievi.
Il grifone simboleggia la custodia e la vigilanza quando ha una
postura passante (come nell'esempio) o la forza e il coraggio
quando assume una postura rampante
Nella
Pieve di Lammari lo troviamo scolpito su una pietra posta sulla
facciata (foto 36)
accanto ad un altro bassorilievo raffigurante un' ariete
(pietre che facevano parte del sepolcro del Pievano Lieto).
L'ariete è considerato simbolo di potere e forza.(foto
n.37)
Nella Pieve di San Gennaro lo troviamo in un intarsio in
compagnia di un dragone (raffigurato con la lingua fuori dai
denti perché leccando avvelena poco a poco) e di un animale con una strana coda
(leone?) (foto
35).
|

foto 36
|

foto 37 |
|
|
 |
Nella foto a
sinistra (38), si può notare
un'immagine ripresa dalla facciata della Cattedrale di Lucca
raffigurante un grifone che spinge in basso il dragone. |
foto 38 |
|
Foto in basso: alcuni animali scolpiti
sulle mensole della chiesetta di San Cristoforo a Lammari (capretto(?)geco,
uccello nel nido, uccello e libellula.
|

foto 39 |

foto 40 |

foto 41 |

foto 42 |

foto 43 |
|
Foto in basso: animali scolpiti sulle mensole della
Pieve di Lammari

foto 44 |

foto 45 |

foto 46 |

foto 47 |
Nella
foto n°44 è rappresentato un pavone, nella n°45 un grifone, nella n°46
un leone e nella n°47 un dragone |

foto 48 |

foto 49 |
Foto a sinistra: Aquila su capitello di una colonnina
posta sulla facciata della chiesa di Capannori (foto 48)
e della Pieve San Paolo
(foto 49) |

foto 50
particolare del campanile di Santa Margherita |

foto 51 |
Particolari della facciata della chiesa di Capannori.
Nella foto a sinistra è rappresentato un bue, in quella a destra
una pecora sormontata da un animale rimasto purtroppo senza
muso. |

|
|
LA SIRENA A DUE CODE
(o BIFIDA o BICAUDATA) |
Sirena era il
nome, nella Grecia antica, con cui venivano chiamate le ragazze vergini
che si rifiutavano di donare la loro purezza agli Dei e che per questo
furono trasformate in uccelli col busto di donna.
Il primo documento che
parla delle sirene come esseri con il corpo metà donna e meta pesce è
del VI secolo (Trattato "De Monstris).
La sirena a due code è simbolo di
femminilità e di fertilità, nel cristianesimo, rappresenta anche la
duplicità della natura umana (bene-male, ragione-istinto). E'
interessante notare che nel portale della chiesa di
San Leonardo in Treponzio, la sirena bicaudata si trova pressoché equidistante tra la
testa di un uomo e quella di un animale.
S.Agostino
disse: "La vita in
questo mondo è come un mare in tempesta attraverso il quale dobbiamo
guidare la nostra nave fino al porto. Se questo ci riesce, resistendo
alle tentazioni delle Sirene, essa ci condurrà alla vita eterna"
La
Sirena, nella scultura romanica, si diffuse in molti paesi d'Europa ed
in particolar modo nei capitelli e nei portali delle chiese.
|

foto 53 |
Foto 53: Portale d'ingresso
della chiesa di S. Leonardo in Treponzio
Foto 54: Particolare del portale della chiesa di San Leonardo in Treponzio |

foto 54 |
Foto 55:Particolare dell'architrave della porta d'ingresso
della chiesa di S.Michele (Lucca). La sirena presenta due code molto arcuate e
si trova in compagnia di altri esseri immaginari.
|

foto 55 |
|
|

foto 56 |
Le decorazioni antropomorfe si
trovano in diverse chiese.
In marmo bianco, vediamo (foto 56) una testa situata nel
portale della chiesa di S.Leonardo in Treponzio e (foto
57) due teste su un
capitello della facciata della chiesa di Pieve San Paolo.
|

foto 57 |

foto 58 |
Particolari della chiesa di
S.Pietro a
Marcigliano
Foto 58:
mensola degli archetti della facciata.
Foto 59 e 60:
mensola di un travetto della fiancata e
archivolto con testa che guarda in basso. |

foto 59 |

foto 60
|

foto 61 |
Nella foto a sinistra
si scorge un volto far capolino tra
foglie di acanto. (capitello nella facciata della chiesa di Capannori)
Le foto a destra
sono particolari delle monofore della fiancata sud della
chiesa di San Leonardo in Treponzio |

foto 62 |

foto 63 |
Nella foto a
destra (foto 64) è rappresentata una delle pietre del sarcofago del Pievano Lieto
di Lammari
|
 |
Nei portali, nei capitelli e in
alcune pietre scolpite delle chiese di Capannori si trovano decorazioni floreali
che rappresentano piante di Acanto, Luppolo, Vite, ecc...
Il termine Acanto deriva dal
greco "akanthos" che significa spina, infatti molte specie della pianta
presentano un fusto spinoso. Le spine rappresentano una difesa dagli spiriti
maligni e quindi la figura dell'Acanto la troviamo, in particolare, nelle
entrate dei luoghi sacri come protezione.

foto 65 |

foto 66 |

foto 67 |

foto 68 |
Foto 65-66-67-68: Mensole della chiesa di
San Cristoforo (Lammari) |

foto 69 |

foto 70 |

foto 71 |

foto 72 |
Foto 69-70-71-72:
Mensole della chiesa di
Pieve San Paolo
|

foto 73
|

foto 74 |

foto 75
|
A sinistra:
particolari della chiesa di S.Leonardo in Treponzio |

foto 76

foto 78 |
Foto 76 e 77:
Particolari della Pieve di S.Gennaro
sotto:pianta
di luppolo stilizzata
a destra:
foglie e fiori di acanto
Foto 78: Decorazione sulla facciata della Pieve San Lorenzo di Segromigno in Monte |

foto77
|

|
Foto 79 : Decorazione floreale e intreccio su un archivolto
della chiesa di San Cristoforo a Lammari
Foto 79 bis: Particolare del 1° capitello di destra della Pieve di San Gennaro.
|
 |
foto 79 |
|
foto 79 bis
|
|
|
|
TRALCI che escono dalla bocca |
 |
Particolari dell'arco del
portale principale della chiesa di San Leonardo in Treponzio
Nella foto a
sinistra: un leone
Nella foto a
destra: un uomo |
 |
INFINITO o numero OTTO
orizzontale |
Nella
foto 82 notiamo in entrambi i cerchi 4 foglie o petali (4+4=8) che si
sviluppano in direzioni opposte. Nella foto 83 una curvilinea a forma di
8 orizzontale che unisce l' andamento in senso orario con quello
anti-orario.
Le
prime due piccole mensole che vediamo in foto sono della chiesa San Cristoforo,
mentre la terza è della Pieve di Lammari.
|

foto 85 |
Nella foto n°85
troviamo uno strano simbolo presente su una pietra dell'abside
della chiesa di S.Giusto alla Caipira (Marlia).
Tartaruga?
Firma dello
scalpellino?
o più
probabilmente un nodo molto particolare? |

foto 86 |
Ho fatto diverse
ipotesi per interpretare il significato delle figure
scolpite su una lesena dell'abside della chiesa di San Quirico in
Petroio a Valgiano, ma non ne ho trovata una soddisfacente. |
|
|